#TROVACI!

4 stampe della città di Trento a tiratura limitata

Nell’ambito delle iniziative per il nostro Ventennale 2003-2023 vi lanciamo una sfida: #trovaci!
Iniziamo dal capoluogo, Trento. Dedicati alla città e a chi la vive, in collaborazione con l’artista Giada Galvan, che ha realizzato queste originali vedute della città, vi proponiamo scorci architettonici, amati dai trentini e ammirati dai turisti, che devono essere guardati con attenzione e intenzione. 
Ciascuna veduta cela dei quadrifogli, simbolo della nostra associazione, che rappresentano i cittadini trentini con sindrome di Down: li troverai? Possono essere ovunque!
Perché ogni riga, ogni spazio, ogni linea curva fa comunità e tutto si mescola creando bellezza ed armonia in città e nella società.

Le stampe sono a tiratura limitata e sono offerte con un contributo minimo di €20.
Potrai così aiutarci a sostenere le nostre attività. 
Chiamaci per tutte le info al numero 3407825057 o scrivici a segreteria@aipdtrentino.it.

Piazza Duomo e fontana del Nettuno – Trento

Piazza Duomo rappresenta il cuore della città, storico e sociale, su questa piazza vi sono alcuni dei principali monumenti della città: la Cattedrale di San Vigilio, Palazzo Pretorio e Torre Civica, le coloratissime ed affrescate Case Cazuffi-Rella e la centrale Fontana del Nettuno oltre a numerosi caffè e locali spesso affollati da turisti e abitanti di Trento. 

Stampa a tiratura limitata 1/100 – formato A4 (21,7x 29 cm) – cartoncino crema con teca grigia e descrizione del progetto “#Trovaci”

Su tutti lo sguardo è attirato dalla Cattedrale di San Vigilio e dalla scenografica fontana del Nettuno.

La cattedrale è stata edificata sull’area in cui era originariamente presente l’antica basilica paleocristiana di San Vigilio, da cui prende il nome e che è il patrono della città e la sua costruzione risale al XI secolo. Molti sono gli elementi che la caratterizzano e che raccontano le varie epoche attraversate. Tra gli elementi architettonici di maggior spicco nella cattedrale è il rosone del transetto, chiamato Ruota della Fortuna, per ricordare al passante che la vita è legata al ciclo inesorabile del tempo ed è un continuo oscillare di momenti infausti o di successo. Esempio di arte medievale, il rosone è infatti composto da 12 petali che simboleggiano i mesi o le ore del giorno durante il quale l’uomo può costruire la sua fortuna o la sua sfortuna e al centro vi è una figura con corona e tunica che impersona la Fortuna appunto che con le braccia muove la ruota della vita.
Rosone bellissimo, simile ma non uguale si trova incastonato nella facciata principale della basilica come una trina in pietra, ricca di simboli e rappresentazioni.

La fontana del Nettuno, invece, fu costruita nella seconda metà del XVIII secolo e oltre ad emergere al centro di Piazza Duomo, da un punto di vista artistico, era di utilità in quanto destinata a portare acqua salubre alla cittadinanza; di quel periodo infatti sono i lavori di allacciamento e approvvigionamento idrico per la depurazione delle acque convogliate alla fontana. L’imponente statua del Nettuno, realizzata nella seconda metà del 1700, non è altro che una copia del 1942, mentre quella originale fu spostata nel cortile del Palazzo Thun nel 1939 dove è possibile ammirarla oggi.

La scelta di dedicare la fontana alla divinità delle acque, Nettuno, è riferibile al nome latino di Trento “Tridentum”, che richiama appunto il simbolo del dio, il tridente.

Ci piace perché: questa piazza è da sempre un crocevia che ha visto e vede ogni giorno passare tantissime persone diverse, ciascuna con caratteristiche uniche e irripetibili i cui passi e sguardi si intrecciano continuamente fra loro e con la città e solo insieme diventano comunità.
E poi, i quadrifogli sul rosone della facciata principale del Duomo ci sono davvero… andate a controllare!

Torre della Tromba – Trento

Torre della Tromba si erge in via Cavour, nel pieno del centro storico della città con un’altezza di 30 metri.

Nata nella Trento medievale come parte tradizionalmente in uso di una residenza privata, una casa torre costruita a scopo di difesa con annesso palazzo nel XII secolo. Apparteneva  alla famiglia nobiliare dei Buonmartino che la vendettero nel 1481 alla città che la destinò a sede del  Municipio Vecchio, fino al 1873. 

Torre della Tromba
Torre della Tromba

Stampa a tiratura limitata 1/100 – formato A4 (21,7x 29 cm) – cartoncino crema con teca grigia e descrizione del progetto “#Trovaci”

A seguito di diversi interventi strutturali la torre fu adibita a  prigione: le pareti delle celle sono ancor oggi ricoperte da graffiti, disegni e nomi dei carcerati. Per quanto rozzi ed elementari, testimoniano l’ampia diffusione della scrittura a Trento, anche tra le persone più umili, grazie al sistema scolastico asburgico.

Ci piace perché: sulla terrazza sommitale della torre è posta la sirena municipale, che dal 1943, suona ogni giorno alle 11:57 in punto in memoria del primo attacco aereo su Trento durante la seconda guerra mondiale e soprattutto ricorda a tutti noi l’importanza della Pace! 

Torrione Mandruzziano – Trento

Lo strano edificio tondeggiante che si incontra giungendo in piazza Fiera, la piazza dove vengono allestiti i Mercatini di Natale di Trento, è conosciuto come la Rotonda, anche se il suo vero nome è Torrione Madruzziano.

Il Torrione è un edificio costruito come difesa alle mura della città di Trento. 

Stampa a tiratura limitata 1/100 – formato A4 (21,7x 29 cm) – cartoncino crema con teca grigia e descrizione del progetto “#Trovaci”

Poiché le prime documentazioni, che riportano l’esistenza del torrione, risalgono al 1562 e dato che non si hanno notizie precedenti risulta difficile ricostruire la storia della struttura che nel corso degli anni ha subito diversi rimaneggiamenti: principalmente nel 1595 per mano del principe e vescovo Ludovico Madruzzo signore di Trento che lo ristrutturò in maniera importante.

Finalmente nel 1834, caduta ogni necessità difensiva, il torrione subì un definitivo rimodernamento interno che lo trasformò in edificio civile, con l’apertura di numerose finestre e la collocazione sulla sua sommità di una lanterna in stile liberty, da cui si può godere di una vista a 360 gradi su Trento. 

Venne poi acquistato l’anno seguente da un oste, Domenico Perghem, che trasformò i piani superiori in residenza e al pian terreno allestì un caffè.

Attualmente l’edificio, in ottimo stato, è proprietà della fondazione Crosina Sartori ed il suo utilizzo è quasi invariato rispetto al passato, in quanto al piano terra vi è infatti un bar molto frequentato da Trentini e turisti.

Ci piace perché: la sua forma rotonda, senza spigoli trasmette accoglienza e convivialità e perché è bello non avere più bisogno di difendersi, ma godere invece di un buon caffè con gli amici nella nostra bella città.

Chiesa di San Francesco Saverio – Trento

La si incontra provenendo da Piazza Duomo attraverso Via Belenzani, serrata tra imponenti edifici storici, la chiesa è considerata la maggior espressione dell’architettura religiosa barocca in Trentino.

La sua costruzione è legata all’arrivo dei padri Gesuiti in città nel 1623.
All’epoca, in corrispondenza dell’attuale chiesa, sorgeva il palazzo di Simone da Povo comprensivo della torre: ambienti offerti ai Gesuiti per il culto.

Stampa a tiratura limitata 1/100 – formato A4 (21,7x 29 cm) – cartoncino crema con teca grigia e descrizione del progetto “#Trovaci”

I Gesuiti decisero di rinviare la costruzione della vera e propria chiesa, semplicemente ricavando degli spazi all’interno del palazzo così da officiare le celebrazioni e trasformando la torre in un campanile. La chiesa vera e propria fu eretta e inaugurata solo nel 1711. Dal 1773 la chiesa versò in stato di abbandono fino all’avvento dei francesi che ne fecero un deposito di armi. Dal 1917 al 1923 poi su pressioni dell’imperatrice d’Austria la chiesa ospitò per un periodo le spoglie di Francesco II di Borbone, ultimo re del Regno delle Due Sicilie, per metterle in salvo durante il primo conflitto mondiale dal fronte di guerra che aveva raggiunto Arco dove erano ospitate.

Ci piace perché: nacque come abitazione, poi divenne chiesa, poi deposito di armi ed infine chiesa. Ci racconta che quello che i nostri occhi vedono è solo una parte della storia, che tutto, anche le persone sono molto di più e molto più ricche e complesse di quello che appare.

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