LA SQUADRA DI SCI ALPINO
Nella stagione invernale 2019/2020 abbiamo dato vita, in collaborazione Sci Club Monte Bondone della storica famiglia Nicolussi, ad un progetto di avvicinamento allo sci alpino per ragazzi e ragazze con sindrome di Down. Un progetto pilota, unico in Italia.
I ragazzi si allenano in pista per due/tre ore settimanali, in sottogruppi di livello (principianti, promozionali, agonisti), durante i fine settimana. Molti dei ragazzi che hanno aderito al progetto non avevano mai sperimentato lo sci alpino ed hanno trovato in questo sport un modo sano, divertente e “socializzante” per trascorrere il tempo libero.
Gli allenamenti della squadra del cuore non sono passati inosservati. La forza e la tenacia dei ragazzi, a partire dai principianti fino agli agonisti, è stata resa visibile agli altri sci club, ai residenti ed ai turisti che più volte in attesa alla seggiovia o a bordo pista, si sono interessati chiedendo informazioni all’allenatrice o facendo i complimenti ai ragazzi stessi.
Nella stagione invernale appena conclusa i 7 atleti si sono allenati sulle piste del Monte Nock a Ruffrè in Alta val di Non sotto la guida del maestro Maurizio Salvadori della Solarium Ski School. Gli atleti hanno partecipato alla Fisdir Ski Race Cup 2023/24 con ottimi risultati di squadra.
PROGETTO QUASI AMICI
La prima edizione del progetto “Quasi amici: lo sport come palestra di relazioni inclusive” prende avvio con l’anno scolastico 2018/19 grazie al finanziamento della Fondazione Caritro che lo seleziona in quanto viene riconosciuto il valore aggiunto ed innovativo dell’idea e dei valori da esso trasmissibili.
Breve descrizione:
Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi del triennio delle scuole superiori di secondo grado della provincia di Trento nel progettare e praticare attività sportive insieme a coetanei con la sindrome di Down in un percorso di durata annuale al fine di superare, attraverso la conoscenza reciproca, gli stereotipi che ancora oggi fanno da barriera ad una vera amicizia.
Gli studenti aderenti partecipano ad un percorso di formazione sui temi della disabilità in generale, in particolare, su chi sono e quali opportunità hanno oggi le persone con sindrome di Down.
Le attività si svolgono nei fine settimana o nei periodi di vacanze scolastiche in un’ottica di diversificazione sia di pratiche sportive che di luoghi del nostro territorio trentino che ben si prestano alla sperimentazione. Grazie alla collaborazione con i dirigenti degli istituti coinvolti, le ore di volontariato degli studenti aderenti sono valide come crediti o alternanza scuola-lavoro.
A conclusione del progetto gli studenti volontari ed i ragazzi con sindrome di Down, affiancati dagli educatori professionali, hanno lavorato ad una presentazione multimediale sulle attività svolte che è stata presentata sia in un incontro pubblico presso la Fondazione Caritro sia presso le scuole degli studenti volontari coinvolti.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli studenti al dedicare parte del proprio tempo libero nel fare esperienze di relazione con i loro pari con disabilità. In quest’ottica il progetto dovrebbe generare un cambiamento culturale per cui, a dedicarsi alle persone con disabilità, non siano solo centri ed educatori professionali a loro dedicati, ma anche la comunità di pari in una proposta di arricchimento vicendevole.
Ambito d’intervento:
Le ragazze ed i ragazzi con disabilità hanno poche occasioni di sperimentare relazioni davvero inclusive all’interno del gruppo dei pari in particolare nei contesti scolastici. Si assiste ad una specie di delega delle istituzioni scolastiche frequentate dai ragazzi con disabilità ai loro insegnanti di sostegno e o educatori professionali. Il gruppo classe sente che quel compagno non è “affar suo” ma si autoesclude per la presenza di un adulto che costantemente lo affianca impedendo a volte, anziché favorire, le relazioni con i compagni. Iniziative sono state messe in campo negli ultimi anni ma ancora forte è il gap tra il mondo con disabilità e il mondo senza. Il mondo della scuola in particolare tende ad evidenziare le differenze ma fatica a conciliarle, per cui spesso ci si deve rivolgere all’esterno per trovare uno spazio davvero accogliente e stimolante e che possa, attraverso strategie mirate, puntare all’ampliamento di competenze spendibili nella vita di tutti i giorni e nell’acquisizione di importanti autonomie. Uno spazio però che a volte sottolinea le differenze.
Il progetto nasce dall’ascolto dei bisogni e dei desideri di un gruppo ragazze e ragazzi con sindrome di Down dell’associazione AIPD del Trentino. Un bisogno di sentirsi parte attiva del tessuto sociale in cui vivono, di acquisire autonomie da spendere nella vita di tutti i giorni. Un desiderio di dimostrare ai compagni e alla comunità di come spesso le differenze possono essere ricchezze e possono creare occasioni di confronto e crescita reciproca.
Il progetto vuol offrire questa opportunità agli studenti del triennio delle scuole superiori per sfidarli a “farsi coinvolgere” dalle vite dei loro compagni con disabilità attraverso pratiche sportive divertenti e al di fuori di un contesto scolastico che accoglie ma spesso non include. Si vuole puntare sui giovani, sulla loro voglia di non accettare le cose come sono, sul loro entusiasmo per porre le basi per un cambiamento culturale dove i ragazzi si differenziano per i loro gusti sportivi e musicali e non per la quantità e qualità dei loro cromosomi.
SESTA EDIZIONE: DUE NUOVI PERCORSI
Siamo giunti quest’anno alla sesta edizione che prosegue nel solco della tradizione ma con nuove collaborazioni e percorsi diversi.
Per rispondere ai diversi interessi ed esigenze dei partecipanti il progetto si compone quest’anno di due percorsi paralleli: Naturalmente insieme e Quasi in vetta.
NATURALMENTE INSIEME è un percorso di immersione nella natura a carattere laboratoriale con distanze e dislivelli accessibili a tutti; la responsabile del percorso è Anna Pacher guida ambientale ed escursionistica.
QUASI IN VETTA è un percorso per acquisire ed allenare le tecniche di camminata in montagna con un’obiettivo «sfidante» di percorrere l’alta via del Granito; il responsabile del percorso è Luca Stefenelli accompagnatore di media montagna.
In questi anni sono circa 60 gli studenti che hanno aderito, 13 dei quali sono rimasti come volontari fissi dando il loro contribuito in modo continuativo durante le attività associative rendendo così concreto uno degli obiettivi alla base dell’idea progettuale.